giovedì 29 dicembre 2011

Parco Ibirapuera in collaborazione con Oscar Niemeyer.


Una delle opere più importanti di Robert Burle Marx è il parco Ibirapuera della città di Sao Paulo in Brasile. Questo parco e gli edifici che lo completano è stato progettato da Burle Marx e dal suo carissimo amico nonchè collega Oscar Niemeyer. Il parco Ibirapuera si estende per circa due chilometri quadrati. Il parco è famoso in tutto il mondo poichè viene utilizzato a scopi sportivi, d'incontro e soprattutto come centro congressi.
Il termine Ibirapuera signica "legno marcio" che indica la zona umida abitata secoli prima dagli indiani. In seguito alla conolizzazione divenne un luogo dedicato al pascolo e alle fattorie.
Nel 1920 il sindaco della città Pires José do Rio, ha proposto di trasformare l'area in un parco simile a quelli già diffusi in gran parte dell'Europa e negli Stati Uniti come Hyde Park a Londra, Central Park a New York e Bois de Boulogne a Parigi. Questa idea non è mai stata approvata finchè un funzionario della città Manuel Lopes de Oliveira, noto come Lopes Manequinho, appassionato di piante, ha avviato nel 1927 la bonifica del terreno in modo da elminare l'umidità in eccesso.
Nel 1951 l'architettto Oscar Niemeyer iniziò ad occuparsi del progetto architettonico del luogo. Robert Burle Marx è stato il responsabile della progettazione del paesaggio.
Il Natale del Parco Ibirapuera.
Attualmente il parco è il più visitato a San Paolo e il visitatore può scegliere tra il Planetario, il Museo d'Arte Moderna, il Padiglione della Biennale e tanti altri edifici. Inoltre, può scegliere tra le varie attività fisiche come la pista ciclabile, il parco giochi e 13 campi da gioco.
Il Parco di notte.
Edificio nel Parco Ibirapuera.
Interni di alcuni edifici del Parco




Interni di alcuni edifici del Parco.
Attività sportive all'interno del Parco.


Parco Ibirapuera.

Vista dall'alto del Parco Ibirapuera.

Testo alternativo ImmagineRoberto Burle Marx durante una spedizione a botanica in Ecuador, 1974. Foto di Luiz Correia de Araújo, archivio Luiz Correia de Araújo.

Nessun commento:

Posta un commento